NOTA: Questo articolo è una trascrizione di un video presente sul mio canale YouTube. Realizzo queste trascrizioni per coloro che hanno bisogno di cercare (o citare) facilmente un punto specifico del video. O che preferiscono la lettura all’ascolto.
Rispetto al video il testo è leggermente modificato per rendere la lettura più scorrevole. Visto che l’originale è un video – quindi un contenuto discorsivo – non ha ovviamente lo stesso grado di approfondimento di un contributo pensato per essere in forma scritta. Per quelli vi rimando all’elenco delle mie pubblicazioni.
Video: Ranni e il millenarismo. Legami apocalittici in Elden Ring
Quali legami ci sono tra Ranni di Elden Ring, l’Apocalisse di Giovanni e il millenarismo?
Se non mi conoscete Io sono Francesco Toniolo sono un professore universitario esperto di videogiochi. Ultimamente sto scrivendo quello che è uno dei miei nuovi libri in uscita, che sarà intitolato Interpretare Elden Ring [nota: nel frattempo il libro è stato pubblicato]. Come potete immaginare dal titolo, ho raccolto tutte le varie interpretazioni del videogioco, per darne una panoramica completa. Uscirà probabilmente all’inizio di ottobre o giù di lì. Quindi tenete d’occhio il canale e iscrivetevi per saperne di più.
Nel frattempo, se già non li avete letti, ci sono gli altri miei due saggi sulla serie dei Souls in generale con anche due capitoli su Elden Ring li trovate qui sotto sono Queste anime oscure e Le nuove anime oscure. Dateci un occhio, leggeteli, comprateli, e se l’avete già fatto recensiteli, che fa sempre piacere vedere un po’ i commenti delle persone.
Comunque, dicevamo di Ranni, un personaggio noto se conoscete Elden Ring. Secondo alcuni è l’effettiva protagonista di Elden Ring perché tutto, a seconda di come si va a interpretare, ruota intorno a lei. E ci sono dei legami interessanti con questi altri aspetti che stavamo citando, come il millenarismo.
Mentre stavo guardando queste varie fonti per il libro, una cosa che ho notato è che molte persone hanno provato a dare varie interpretazioni in un’ottica cristiana a quello che è Elden Ring. La cosa non ci stupisce: ci sono tutta una serie di simboli, di personaggi, di nomi che richiamano in modo più o meno diretto l’immaginario cristiano. Ovviamente ibridato, unito con quelle che sono altre tradizioni. Questo è chiaro, però anche solo la tartaruga-papa con la mitria sicuramente vi è venuta subito in mente.
Però non è tanto di quest’ottica generale che andremo a trattare la questione, ma di questo aspetto più specifico: molti si sono messi a dire: sembra che all’interno del gioco ci siano tutta una serie di rimandi, di collegamenti, con quello che è l’Apocalisse di Giovanni.
Un libro molto noto almeno di nome. In realtà ben pochi sanno cosa ci sia effettivamente dentro. Si tende a pensare – e anche questo è interessante per il discorso che andremo a fare – che sia da leggere in una chiave sostanzialmente escatologica. Quindi qualcosa che ha a che fare con la fine del mondo, coi tempi ultimi, con le cose ultime, i novissimi. Tra cui c’è il giudizio universale, quindi ciò che attende l’essere umano dopo la fine della vita.
Quindi l’Apocalisse sarebbe una sorta di profezia. Questa è una delle tante interpretazioni possibili. Ma in realtà si va anche a pensare da sempre che l’Apocalisse di Giovanni in realtà parli di altro. Seppur ammantata da questa terminologia, da queste immagini come i sette sigilli, le sette trombe, i vegliardi, i cavalieri diventati cavalieri dell’Apocalisse ecc.
Tutto questo andrebbe a raccontare in realtà degli eventi sostanzialmente storici, più o meno contemporanei al momento in cui è stato scritto il testo. Per cui, per esempio, un nome che potreste trovare molto frequentemente nelle interpretazioni è quello di Nerone. In particolare Nerone redivivo. Quindi non Nerone in sé, ma tutta una serie di persone che si erano spacciate per lui, con l’idea che fosse tornato eccetera. Questo potrebbe dare un senso a varie interpretazioni, sul fatto che la testa della bestia era stata ferita ma poi la ferita è guarita è tutta un’altra serie di cose che troviamo nel testo.
Quindi, insomma, questo è un po’ l’Apocalisse. Cosa c’entra Ranni e cosa c’entra soprattutto quest’altra parola che vedete, millenarismo?
Sul millenarismo devo dare un po’ di spiegazioni prima di arrivare a Elden Ring, quindi seguitemi un attimino. Il millenarismo identifica tutta una serie di movimenti che nella storia si sono susseguiti e che ci sono tutt’ora. Essi hanno sostanzialmente l’idea che la fine dei tempi sia più o meno prossima e che quindi ci saranno tutta una serie di cambiamenti più o meno – appunto – apocalittici, nel termine come lo intendiamo noi oggi, e di trasformazioni.
Però perché proprio “millenarismo”? Perché c’è un’idea che è molto strettamente legata all’apocalisse di Giovanni. Il fatto che ci sarà un regno di mille anni di Gesù Cristo. Poi alcuni lo intendono in un modo diverso: può essere anche una sorta di multiplo di mille in base a quella che è una sorta per esempio di settimana cosmica, in cui ogni giorno corrisponde a mille anni. L’età della terra, in quest’ottica, sarebbe di 7000 anni quindi il penultimo o l’ultimo giorno potrebbe essere questo.
Quindi questo regno di Cristo sulla Terra, durante il quale il demonio rimane imprigionato, è un periodo di grande splendore, di pace e tranquillità e quant’altro, al termine del quale arriverà effettivamente la prospettiva ultima, arriverà il giorno del giudizio alla fine dei tempi. Questo si declina Tra l’altro sia in ottica cristiana sia in ottiche ebraica. Chiaramente in un’ottica cristiana c’è l’idea del ritorno di Cristo. Prima di tornare per quello che è Il giudizio universale ci sarà questo periodo, quindi una sorta di momento paradisiaco ma sulla terra. Invece in un’ottica ebraica il Messia deve arrivare, quindi sarà l’effettivo arrivo del Messia.
Ora, innanzitutto, forse se avete ben in mente il dialogo di Ranni alla fine del suo finale in Elden Ring, forse vi è sia già accesa una lampadina, legata a questo numero. Quando siamo nel finale, abbiamo fatto tutta la quest di Ranni e lei viene evocata, dice appunto che l’ordine che fin lì c’è stato sarà annullato. Adesso ci sarà un nuovo percorso, sotto la guida della luna, e sarà un periodo di mille anni.
In particolare parla di questa sorta di viaggio astrale, questo percorso della durata appunto di mille anni. La cosa è già interessante perché è stata poi interpretata in tantissimi modi diversi. Vi dicevo appunto della ricchezza delle interpretazioni sui vari elementi di Elden Ring: è una cosa che sto trattando in vario modo e ci sarà proprio anche una parte del libro dedicata specificamente a Ranni e al suo finale.
Si toccherà anche la questione della traduzione, che magari toccheremo in altri video Ma in questo caso non modifica particolarmente il senso, perché sia il testo inglese che quello giapponese hanno questo elemento dei mille anni. Quindi non è una aggiunta o una interpretazione sbagliata o quant’altro, come può essere successo in altre occasioni.
Questo dei mille anni è allora un elemento fondante di questo discorso e forse si può interpretare effettivamente l’età delle stelle di Ranni in una prospettiva di millenarismo. Quindi il senso di questo suo regno, di questo periodo sotto la guida della luna, che durerà mille anni, è un regno che possiamo immaginare sia pacifico.
Per quello che ci va a dire Elden Ring non sappiamo molto, però sicuramente sembra aver perlomeno sbloccato quell’elemento di ciclicità, di ritorno su se stesso in cui si era trovato l’Interregno. Altri finali, seppur con prospettive diverse – soprattutto quello di base – rimetton tutto quanto nello stato precedente delle cose. Ci sono alcune differenze, ma non risolvono nulla del progressivo declino.
Qui con Ranni vediamo invece una trasformazione. Possiamo immaginare effettivamente una sorta di regno di pace, al termine del quale magari arriverà anche un momento di giudizio universale. Qui si va sull’interpretazione e l’immaginazione. Anche perché, chiaramente, ci allontaniamo sempre di più da quanto si vede in Elden Ring.
Ci sono però anche altri elementi interessanti, tra cui il fatto che, se torniamo sempre all’Apocalisse di Giovanni, una delle immagini che accompagnano questo discorso sui 1000 anni è quello dello sposalizio. Abbiamo uno sposalizio ovviamente simbolico. Viene indicata la sposa di Cristo. Questa si può intendere in vari modi, come la Gerusalemme Celeste, la comunità dei fedeli, la chiesa ecc. La chiesa sposa di Cristo è un’immagine ricorrente.
È significativo il fatto che, nel finale di Elden Ring, quando siamo appunto lì con Ranni, lei sottolinea questo aspetto: il consorte eterno. Allunga la mano con l’anello verso il Senzaluce e lì si chiude il filmato, come ben ricordate se avete giocato Elden Ring.
Ranni allunga la mano dove avevate in precedenza messo l’anello al suo dito e vi invita a seguirla in questo viaggio, in qualità di suo consorte eterno. Quindi ci sono dei parallelismi interessanti.
Poi, detto questo, se siamo davanti a un elemento effettivamente voluto e pensato forse no. Qui si aprono anche dei discorsi curiosi. In uno dei video che ho caricato di recente si parlava per esempio di una fonte esplicita dichiarata proprio da Hidetaka Miyazaki. In un’intervista ha detto che si sono ispirati a Eternal Champion di Moorcock. Quindi li siamo davanti una fonte esplicita. In molti altri casi ci sono fonti non dichiarate ma evidenti. E in questo senso un sottofondo cristiano c’è sicuramente, perlomeno a livello epidermico, superficiale. Parlare di apostoli, mettere una mitria in testa una tartaruga, avere delle chiese che hanno anche una pianta che ricorda molte Chiese cristiane eccetera eccetera siano elementi espliciti.
Molti hanno fatto anche una serie di parallelismi, parlando di Marika, Radagon e la Grazia come una sorta di corrispettivo della Trinità. Insomma, ci sono tante prospettive: le ho citate nel libro. Quando uscirà potrete vedervi un po’ il quadro completo con la ricostruzione di questo elemento. Effettivamente siamo molto in un’ottica di interpretazione, però è una cosa curiosa Anche questo è il bello di un’opera come Elden Ring: siamo davanti a un’opera molto ricca, molto sfaccettata, dove si può anche andare a spaziare in vario modo, come abbiamo fatto in questo caso.